CONTRIBUTO DI IDEE PER IL GOVERNO DELLA CITTA’ 2023-2028
Italia Nostra, nel 2013 e nel 2018, presentò in pubblica assemblea ai candidati sindaci le proprie proposte per lo sviluppo di Ancona, chiedendo che le forze politiche candidate al governo della Città presentassero un progetto strategico che avesse al centro il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Ciò non è avvenuto in modo soddisfacente e per quanto riguarda le proposte da noi avanzate e sollecitate nelle tornate elettorali precedenti, esse non hanno trovato riscontro poiché l’amministrazione comunale ha effettuato scelte diverse da quelle da noi auspicate. A ciò si aggiunga la mancanza di una visione d’insieme strategica della città ed il procedere conseguentemente per spot che ha caratterizzato l’azione amministrativa in questi anni, rincorrendo i finanziamenti pubblici via via disponibili più che orientandoli verso progetti inseriti in una programmazione organica e coerente.
Nell’ultimo quinquennio vi sono tre scelte, tra le tante, che noi riteniamo contrari agli interessi dei cittadini nella tutela della salute, dell’ambiente e dei beni culturali:
- L’aver ignorato le risultanze del Progetto Inquinamento Atmosferico (P.I.A.) concluso nel 2021, coordinato dal prof. Bonifazi che, avvalendosi della collaborazione di esperti di livello nazionale ed internazionale, ha posto in evidenza come nel periodo 2013-2017 vi siano stati 550 decessi in più rispetto a quelli attesi nelle aree centrali di Ancona, dovuti a livelli di inquinamento superiore ai limiti posti dall’OMS. I risultati, forse ben peggiori delle aspettative, non giustificano il silenzio, la carenza di reale informazione ai cittadini e la volontà di andare avanti su progetti che aggraverebbero ancora la gravità della situazione. Nessuna azione è stata assunta, dopo i risultati del P.I.A. per porre limiti all’inquinamento.
- La pervicace volontà di realizzare un porto crocieristico sul molo Clementino, progetto questo dell’Autorità Portuale fortemente sponsorizzato dalla Amministrazione Comunale, ignorando anche i propri precedenti progetti di recuperare il Porto Storico alla Città. La nostra opposizione al progetto nasce non solo per evitare ulteriore inquinamento ai danni dei cittadini (costi sociali annuali previsti dai progettisti pari a 15,3 milioni!), ma anche per motivazioni urbanistiche al fine di favorire la riappropriazione del Porto Storico ad un uso cittadino e per la tutela dei monumenti storici, aggrediti dallo smog.
- La rinuncia a realizzare l’Area Marina Protetta del Conero che era un obiettivo della amministrazione comunale uscente nel 2013. Non solo la amministrazione si è schierata sul versamento opposto con ritardi ed ambiguità ma ha addirittura negato il diritto ai cittadini ad esprimersi in un referendum pubblico.
A carico della Amministrazione Comunale va inoltre posto l’insuccesso nel tentativo di far diventare per un anno Ancona città della Cultura e la sostanziale sterilità dei tentativi di darsi una strategia tramite iniziative di coinvolgimento dei cittadini che, pur apprezzabili (Strategicancona, PUMS “Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile”) non hanno prodotto finora azioni e scelte coerenti, anche perché lasciate incompiute nei necessari sviluppi partecipativi e di confronto con le forze più attive della città.
LA NOSTRA VISIONE STRATEGICA PER ANCONA
Italia Nostra ribadisce come si debba avere e proporre ai cittadini una visione d’insieme, strategica, della città futura adeguata al ruolo che si intende far svolgere ad Ancona, capoluogo regionale che deve puntare, a nostro parere, sulla qualità della vita prendendo seriamente in considerazione la emergenza climatica a cui tutte le scelte devono essere conseguenti.
I cardini del futuro di Ancona dovrebbero quindi essere, secondo noi i seguenti:
-consumare “zero” suolo e spostare il porto commerciale
-tutelare la salute e realizzare la mobilità dolce
-produrre più cultura, decoro urbano e recupero del patrimonio storico e architettonico
-verde e azzurro
-sviluppare la economia scientifica e culturale.
CONSUMARE “ZERO” SUOLO E SPOSTARE IL PORTO COMMERCIALE
Si ribadisce la necessità di non prevedere ulteriori espansioni urbane dal momento che non vi è un aumento di popolazione e vi è invece la necessità di impegnarsi nel recupero della edilizia esistente, anche ai fini del risparmio energetico e della sicurezza antisismica. L’amministrazione non ha dato corso alla richiesta del censimento degli immobili inutilizzati e sfitti, per il quale si era impegnato il Consiglio Comunale già nel 2012, su nostra richiesta insieme al Forum Paesaggio Marche.
E‘ necessario intervenire sul Nuovo Piano Regolatore del Porto prevedendo l’allontanamento del porto commerciale verso la Banchina Marche con il completamento dei lavori e la realizzazione della cosiddetta “penisola” con il collegamento della riva di attracco alla scogliera di sopra flutto, una volta banchinata. Tale misura, accompagnata dalla elettrificazione di tutte le banchine e dalla istituzione della Zona SECA (“area a controllo di emissione di zolfo”), avrebbe riflessi positivi sulla urbanistica liberando il Porto Storico dal traffico e allontanando le fonti di inquinamento dall’abitato. Si apprende dalla stampa che la Regione Marche in queste ultime settimane avrebbe chiesto ai Ministeri competenti l’inserimento della spesa presunta per realizzare l’ampliamento della banchina Marche, nel porto di Ancona, con la realizzazione del banchinamento della scogliera di sovra flutto e relativa “penisola”.
Questa è la richiesta principale avanzata da qualche anno da Italia Nostra e condivisa anche dalle altre associazioni ambientaliste in Ancona, per la redazione del nuovo piano regolatore del porto. In tal maniera sarebbe possibile spostare tutto il porto commerciale verso la nuova darsena. Tale sviluppo del porto consentirebbe la eliminazione dal porto storico del conseguente traffico automobilistico e di TIR per l’imbarco/sbarco. In questo contesto per motivi urbanistici e di inquinamento atmosferico, come dimostrato dal P.I.A., va ribadito un deciso no all’ home port crocieristico sul Molo Clementino il cui progetto è attualmente all’esame della commissione nazionale VIA VAS.
Nella città vanno adottati/aggiornati/applicati i piani del rumore, delle frequenze, delle antenne, del colore, il regolamento edilizio e la riduzione dell’inquinamento luminoso.
E‘ necessario adottare il nuovo Piano particolareggiato di Portonovo che attende dal 2010, anno di entrata in vigore del Piano del Parco del Conero vigente.
TUTELARE LA SALUTE E REALIZZARE LA MOBILITA’ DOLCE
Italia Nostra ritiene che la città, anche in conseguenza dei risultati del P.I.A., almeno nelle zone centrali, considerando anche il piano San Lazzaro, debba essere un insieme di più Zone a Traffico Limitato aperte solo ai residenti ed ai veicoli elettrici e ibridi, privilegiando il trasporto pubblico mediante il potenziamento dei parcheggi scambiatori in periferia e alla realizzazione, seguendo il progetto di Erskine, per la stazione autobus. Per tale motivo sosteniamo la necessità di riprendere e portare a compimento il progetto della metropolitana di superficie riaprendo la Stazione Marittima per collegare il centro cittadino all’hinterland, evitando di sprecare i finanziamenti già spesi. La città dovrebbe promuovere non solo l’uso di mezzi di trasporto alternativi all’automobile, ma anche una rete ciclabile attraverso la realizzazione di opportune strutture e infrastrutture che permettano di viaggiare, con questo mezzo, in sicurezza e tranquillità e non come avviene oggi ad esempio in via Marconi. Si ricorda che in questi giorni anche la Società Italiana Pediatria (SIP) ha proposto la adozione di limiti alla circolazione dei veicoli inquinanti nelle città (ZTL), città a velocità 30 km/h, creazione di percorsi ciclabili, sviluppo di spazi verdi nelle aree urbane. In ogni caso chiediamo che il P.I.A. venga proseguito al fine di assumere, grazie al monitoraggio continuo, tutti i provvedimenti necessari a ridurre/eliminare le sorgenti di inquinamento.
PRODURRE PIU’ CULTURA, DECORO URBANO E RECUPERO DEL PATRIMONIO STORICO ED ARTISTICO.
In Ancona l’amministrazione comunale ha dato vita ad iniziative culturali ma non ha curato il patrimonio culturale ritenendolo al di fuori della propria competenza e relegandolo alle cure della Soprintendenza. Per noi fare cultura non può essere interpretato solo come l’organizzare eventi (che va bene), ma vuol dire effettuare anche un’opera di recupero della memoria artistica, architettonica, storica della Città, nelle singole testimonianze e nel loro insieme, quali il Centro Storico, il Porto Antico, i nuclei più antichi di Ancona (frazioni), mediante una attenzione continua ed incessante che riguardi il mantenimento del decoro urbano, cioè tutte quelle azioni che servono a valorizzare l’esistente. Un riferimento particolare va a Villa Beer alle Grazie, bene dichiarato inagibile dopo gli eventi sismici, dove langue la proposta di Italia Nostra di riattivare la Biblioteca ed il Centro Culturale della ex Circoscrizione. Altra nostra proposta è la valorizzazione del Parco del Cardeto attraverso la creazione del Parco Letterario intitolato all’anconetano Franco Scataglini, un importante poeta del secondo ‘900, che servirebbe a realizzare eventi per ricordare anche gli altri personaggi della cultura e della storia anconetana (Ciriaco Pizzecolli, Stamura, Lazzaro Bernabei, Francesco Trionfi, Benvenuto Stracca, Antonio Leoni, Luigi Albertini, Vito Volterra, Laura Bellini, Ada Della Pergola Cagli, Metaura Torricelli, Corrado Cagli, Eugenia Masi Costanti, Guido Cirilli, Palermo Giangiacomi, Elena Valentini Luzzato, Plinio Acquabona, Carlo Antognini, Gilberto Bagaloni, Vincenzo Pirani, Gino De Dominicis, Ornella Spadolini, Francesco Scarabicchi, e tante altre persone per lo più ingiustamente dimenticate). Così come è necessario pensare al recupero ed alla valorizzazione delle mura di Ancona, oggi in stato di degrado e abbandono, esempio per tutte la Cittadella. Un altro capitolo sono le iniziative che la futura amministrazione ha da porre in atto per il riconoscimento del valore UNESCO del Porto Vanvitelliano, tentativo effettuato da noi senza successo.
Ma vi sono tante altre realtà su cui bisogna intervenire, avendo presente l’obiettivo di garantire il decoro urbano, il riferimento è anche al Mercato delle Erbe che da anni attende un recupero rispettoso della funzione, al ripristino della Biblioteca Comunale. Le iniziative culturali non possono non tenere conto della realtà multiculturale di Ancona dove convivono, come avveniva nel passato storico, diverse comunità di altri Paesi, costituite perlopiù di lavoratori della pesca, delle attività cantieristiche e delle attività commerciali. L’incontro di culture diverse può e deve rappresentare un momento positivo per la integrazione sociale.
VERDE E AZZURRO
Nel verde rientra il notevole patrimonio ambientale della Città di Ancona che costituisce certamente un onere ed una responsabilità veramente impegnativi ma anche una risorsa eccezionale che va opportunamente monitorata, approfondita nello studio e resa disponibile dal punto di vista conoscitivo e fruibile concretamente, con servizi e iniziative. Poche città italiane possono contare su una presenza ed una stretta commistione di luoghi di grande valore storico-architettonico, insieme ad ambienti naturali e semi naturali di grande interesse. Alcuni esempi significativi: sono il Parco urbano del Cardeto, che comprende una incredibile sedimentazione storica ed archeologica, oltre ad una rigogliosa vegetazione spontanea forestale e che può essere ricompreso nel Parco del Conero che lungo la costa già comprende la falesia fino al cantiere navale; il parco della Cittadella che merita una attenta opera di manutenzione data la notevole frequentazione dei cittadini; il Parco di Posatora, nato e sviluppatosi a seguito della frana del 1982 e divenuto un essenziale polmone verde, a basso livello di attrezzature, al servizio dei quartieri a nord e dell’intera città; l’Orto botanico gestito dall’Università delle Marche comprendente l’esteso residuo della “Selva di Gallignano”, di eccezionale valore storico, ambientale e naturalistico, area per prima tutelata da Italia Nostra già negli anni ’90. Per la gestione di un così importante e complesso sistema di aree verdi occorre un particolare impegno dell’amministrazione, un significativo investimento culturale ed economico, un costante coinvolgimento degli enti pubblici, dei privati e delle associazioni, oltre che dei cittadini.
Nell’azzurro rientra la costituzione dell’Area Marina Protetta o Parco Marino del Conero (gestito dal Parco del Conero come la legge prevede) che è un obiettivo di Italia Nostra fin dal 1988, ora reso più cogente anche dagli obiettivi della Strategia di sostenibilità dell’Unione Europea. Bisogna superare, con una corretta informazione, la resistenza offerta da alcune posizioni lobbistiche, motivate in gran parte da fake news ed in parte da un egoismo, che ancora non si rendono conto dei cambiamenti climatici e della necessità di salvaguardare le risorse naturali. Nell’azzurro esiste anche La necessità di una riqualificazione del bacino dell’Aspio, soggetto ad eccessivo carico di inquinamento dovuto alle forti pressioni antropiche, ma anche a prelievi sempre più consistenti che ne hanno ridotto le potenzialità idriche oltreché di biodiversità.
SVILUPPO DELLA ECONOMIA SCIENTIFICA E CULTURALE
Italia Nostra ritiene che il futuro della città si debba ricercare anche nello sviluppo delle attività culturali, educative, della ricerca scientifica in sinergia con la UNIVPM, del terziario avanzato, del turismo di qualità e sostenibile, nonché della modernizzazione delle attività istituzionali pubbliche erogate.
Italia Nostra ritiene che sia necessario sviluppare progetti innovativi per fare di Ancona una “città intelligente” e vivibile sotto vari aspetti. Con il PNRR vi sono numerosi finanziamenti in arrivo e vi è un grande rischio che essi vengano utilizzati per vecchi progetti superati o per realizzare cose inutili.
CONCLUSIONI
In conclusione, Italia Nostra continuerà la propria azione incessante per promuovere una visione strategica per una Ancona della qualità della vita, ribadendo la propria disponibilità al confronto preventivo su idee, progetti e ricerca dei fondi necessari. Italia Nostra ritiene che la promozione dell’interesse pubblico e la tutela dei beni comuni, richiedano anche la necessità della partecipazione diretta dei cittadini al governo della città, con priorità della istituzione di un rapporto organico e strutturato tra Amministrazione Comunale e associazioni cittadine, fino ad arrivare all’indizione di referendum consultivi.
Approvato dal Consiglio Direttivo il 10 marzo 2023 e dalla Assemblea dei soci il 28 marzo 2023.